sabato 15 giugno 2013

CASE SENZA VOCI

Bisognerebbe provare....

Avete mai provato a dover entrare in casa d'altri in assenza degli inquilini,con vincolo di parentela ed in modo del tutto legale,ovviamente,e non sentirvi lo stsso un po ladri,un po intrusi,un po ficcanaso?
Diciamo la verità,una volta dentro, la curiosità arriva,in particolare se si tratta di una abitazione,conosciutissima e frequentatissima,per anni,ma solo,come farmi capire,solo in superficie:la superficie,ossia le ante esterne dei mobili,tutti,dagli armadi,ingombranti e molti,quasi soffocanti per la loro incombente presenza,ai mobili della sala,credenze,angoliere,cassettoni vari,cassapanche,alla cucina,forse quella un po meno ostica,per necessità obbiettive.
E poi, uno studio,incombente nella sua severità, con librerie chiuse,scrivania monumentale,con cassetti chiusi.
I libri,che per me sono parte integrante della vita quotidiana,e guai a non guardarli ogni volta che ci passo vicina,a spostarli,a sfogliarli,spinta da urgenze e curiosità improvvise,come fare a immaginarli oltre quelle ante chiuse,belle certo,con il loro velluto rosso dietro le artistiche griglie in ferro...
La curiosità ti prende,dicevo e giocoforza,espletate le funzioni che fin qui ti ci hanno portata,recuperare effetti personali ,qualche documento per dare avvio ad un necessario riordino,
vai a curiosare anche nei posti più segreti e inviolati,almeno da te,fino a qualche giorno prima.
E così ti passa davanti,come in un film bianco e nero,un po incerto e sbiadito,una intera vita,anzi tante vite,quasi tutte concluse,con un'unica eccezione,unica testimone,ormai impotente ed incapace a gestire la grande massa di ricordi,di giorni, di vite consumate nell'attesa di qualcosa che oramai si è compiuta,non importa come,non importa con quanti sogni frantumati,con quante speranze deluse,con quanti spasmi a stringere il cuore in una morsa,per ogni tramonto che supponeva già le ombre inquietanti della sera e della notte,la paura di voci note fra quelle mura che più nulla potevano udire, perchè non si parla con i fantasmi,si può solo urlare,ma anche l'urlo sarà muto ,non uscirà mai dalle corde vocali,paralizzate dall'inedia e dalla inutilità di ascoltarsi .



Io,che ho provato,voglio riempire i miei giorni a venire di suoni,i miei occhio di sorrisi,la mia casa di sole.
Voglio parlare ascoltare piangere ridere cantare urlare cadere rialzarmi chiedere l'aiuto di una mano amica,
dare un consiglio se richiesto,camminare con gli altri per sostenere e farmi sostenere.
Voglio svuotare la mente e gli spazi reali del superfluo e riempire ogni angolo disponibile di immagini ricordi programmi poesia sogni tutto da condividere.
Voglio la vita reale.

20 commenti:

  1. Molto suggestivo! Hai descritto bene l'atmosfera e le sensazioni forti di quando si entra, anche se in punta di piedi, nell'intimità di un'altra persona. E partono le connessioni, nascono pensieri e considerazioni inevitabili che riguardano noi stessi e scatta prepotente il desiderio di assaporare appieno il gusto della vita.
    Rientro alla grande, cara Chicchina, con un nuovo blog: bentornata!

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    1. Hai colto nel segno,Nina.E' difficile spiegare certe sensazioni,ti verrebbe di scappare e di cancellare,ma si sa non è possibile,però sensazioni forti di voler cambiare certi modi di vivere ti coinvolgono.
      Ben tornata anche a te, le mie assenze sono state lunghe,questa volta,cercherò di recuperare.Ciao

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  2. Cara Chicchina, bella la presentazione di questo nuovo blog, ogni cosa diventa interessante, mi piace come vedi tu tutto questo. Ciao e e buona domenica cara amica.
    Tomaso

    Ahimè vedo che hai la verifica parola!!!
    ci provo se riesco! Ma sicuramente se non la levi credo che dovrai rinunciare hai miei commenti!

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    1. Grazie Tomaso per il commento.Il blog non è nuovo ma ci scrivo poco,però adesso riprenderò alla grande,almeno spero.Cercherò anche di eliminare la verifica,lo avevo fatto,dovrò farlo ancora,almeno per il piacere dei tuoi commenti.Ciao

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  3. Chicchina, che coincidenze, riprendere le fila e trovare in te quella condivisione quella coincidenza che conferma il mistero del feeling nato senza alcuna spiegazione.
    Ti pensavo ieri,, io imperdonabile latitante, con la stima di sempre, ora accresciuta da sensazioni comuni, da bisogni e pensieti che condivido in pieno, da emozioni provate a dal bisogno che vedo anche tuo di fuggire dall'idea del tempo infinitamente breve e progettare, programmare continuare a sognare nella realtà.
    Brava carissima amica mia..un sorriso ed una buona domenica.

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  4. Non sai quanto apprezzo i tuoi commenti,e dopo tanto tempo di assenza,mia e tue,è un piacere ritrovarci anche nel comune sentire,come tu dici.
    noi continuiamo a progettare e fare programmi,non decideremo di smettere ,perchè il sogno è vita.
    Un abbraccio e a presto.Ciao

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  5. "voglio riempire i miei giorni a venire di suoni,i miei occhio di sorrisi,la mia casa di sole."..queste righe mi piacciono.
    Un abbraccio carissima amica, ho rivissuto con te quegli istanti, perchè c'è sempre una casa "vuota" da visitare, è bello quello che hai scritto.

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  6. Grazie Riri,le case vuote fanno tristezza ma hanno anche un richiamo fortissimo:entriamo in un mondo speciale alla ricerca di cose e sensazioni speciali.ciao Riri

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  7. Il tuo è un bellissimo programma! Spero davvero che riesca a perseguirlo ed ottenerlo :-)
    Sai... fino ad un annetto fa io, mia moglie, i tre gatti e il cane, vivevamo in un minuscolo appartamento di 30 metri quadrati. Ma a me piaceva molto essere tutti raccolti in un piccolo spazio :-) All'epoca scrissi un post dove scrivevo che un giorno quella casa si sarebbe svuotata della nostra vita, che sarebbe stata vuota anche di mobili, silenziosa, desolata.
    Un po' a sorpesa, nel giro di poco tempo, traslocammo due volte e venimmo a sapere che i nuovi inquilini del nostro vecchio appartamento (dove eravamo in affitto, come adesso) l'avevano lasciato presto a causa dell'affitto a cui non riuscivano a far fronte.
    La profezia si era avverata... che tristezza immaginare quel nostro piccolo spazio un tempo così denso di vita ora desolatamente vuoto... :-(

    www.wolfghost.com

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  8. Ci provo,a pensarci per tempo per evitare la tristezza di una casa vuota,certo non è facile,ma conta l'idea,credo.Abbiamo fatto fatica a svuotare la casa di mamma,quando è mancata,l'abbiamo tenuta per oltre un anno,ma poi abbiamo dovuto.Ho aiutato a lasciare casa propria mia sorella,andata a stare con la figlia,da poco,e c'è voluto coraggio,perchè la vita con i suoi trascorsi si attacca ad ogni angolo,ogni muro,ogni imperfezione di parete, di mobile.
    Per la casa di cui parlo è stato più difficile,per vari motivi,e lo è anche adesso che bisognerebbe provvedere a svuotarla, a disumanizzarla:certo non sarò io a farlo,non da sola....
    Mi piacciono i tuoi commenti,sempre pertinenti e ricchi.Grazie Wolfgost.

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    1. Sono cose che, sul momento, si superano con l'entusiasmo del trasloco e della sistemazione nella nuova casa (quando di questo si tratta). Però se dopo tempo il pensiero ricade lì... :-|
      Ciao, spero tu stia passando una buona estate :-)

      www.wolfghost.com

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    2. Ciao Wolf,a parte il caldo,sto prendendo gusto all'estate,un po di mare,e poi pregusto già un settembre particolare e spero bello-Un caro saluto.

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  9. Ciao Riri,un abbraccio anche a te

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  10. Certe volte mi immagino quando non ci sarò più (spero il più tardi possibile)
    cosa salveranno delle mie cose, butteranno tutto o salveranno qualcosa? Libri e quadri saranno salvati.
    Poi il resto è importante solo per me.

    Sono d'accordo con te e su quello che hai scritto.
    Le stesse tue emozioni le ho provato svuotando la casa materna, ma è anche molto triste e non facevo che piangere. I ricordi riaffiorano tutti.

    Buona estate cara chicchina.

    Ti abbraccio

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  11. Rosy carissima,scusa per aver risposto solo ora.I tuoi commenti,sempre pertinenti e con tanta condivisione di un nostro comune sentire,rafforzano la mia idea che avendo vissuto per età le stesse stagioni-quasi perchè sei più giovane di me,sappiamo di cosa parliamo,in fatto di sentimenti.Un abbraccio e a presto

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  12. Bellissimo post!
    Mi ha fatto quasi venire la pelle d'oca, perchè mi ha ricordato le case dei miei nonni (paterni e materni).
    E' impossibile pensare, come fanno certi, che si tratti di nient'altro che "pietre" e mattoni...
    Si tratta invece di decenni di sensazioni, sentimenti, lotte, delusioni, sogni, figli, nipoti...
    Se sono pietre, sono pietre vive. Su questo non ho alcun dubbio.
    Un caro saluto e buona estate!

    P.s.: bentornata!

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  13. Nessuna casa,dove qualcuno ci ha vissuto,può essere considerata un involucro fatto di pietre e muri.Se ci passa la vita i segni rimangono,tutti.I segni ed i sogni,perchè un sogno, qualunque esso sia,non è negato a nessuno,nelle dimore principesche o nelle misere case di noi comuni mortali.Pietre vive,esatto,che vorremmo continuare a
    portare come bagaglio.tutta la mia simpatia,Riccardo,e ,non perdiamoci di vista.

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  14. Come vedi, cara Chicchina, non ci stiamo perdendo di vista. Assolutamente no.
    Proprio per questo vorrei dirti: perchè non riprendi a scrivere qualcos'altro? Secondo me potrebbe essere molto interessante riprendere il tema delle "radici", come hai fatto davvero bene in questo post.
    Ma ovviamente, risulterebbe interessante qualsiasi altro tema tu decida di trattare.
    Salutone!

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  15. Ti ringrazio Riccardo,ho un po trascurato questo blog,ma ho parecchio materiale e piano piano aggiornerò.Mi prende più tempo l'altro: Acquadifuoco.blogspot, perchè è più..leggero e ed è quasi un appuntamento.Accoglierò i tuoi consigli e mi f sempre piacere avere i tuoi commenti.Ciao ed una buona domenica.

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