I banchi erano delle panche in legno per tre,quattro alunni, con un piano di appoggio per i quaderni e i libri. Per ogni postazione di due alunni un calamaio inserito in un apposito foro del piano. Ma in prima classe,come ho detto, non lo potevamo usare,solo desiderare.
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Avevo quadernetti da 10 fogli con copertine colorate o da 20,copertine nere e bordi rossi.
Quelli a quadretti avevano le tabelline.
Ce n'erano alcuni,distribuiti dal patronato scolastico con la pubblicità: ricordo quelli con la pubblicità del dentifricio Durbans:brevi racconti illustrati dove c'era sempre l'eroe che salvava qualcuno e poi ringraziava la folla plaudente,”con un meraviglioso sorriso Durbans”.
Così mentre noi bambini imparavamo che era necessaria una igiene dentale quotidiana,per poter sfoderare lo stesso meraviglioso sorriso del nostro eroe,il patronato ci omaggiava di qualcosa di utile,ed educativo,a costo zero,come diremmo oggi.
( I nostri nipoti comprano i quaderni griffati pagando un mare di euro in più per mantenere le aziende che vendono il loro marchio:qualcosa non quadra....)

Vicino alla scuola la signora Giovannina in un angolo della abitazione aveva uno scaffaletto con quaderni pennini con cannucce , gomme,boccette d'inchiostro carta assorbente,liquirizie e caramelle di zucchero.
Io chiedevo a mio padre,più generoso di mamma,i soldini per quaderni,ma li conservavo,e se proprio dovevo comprare qualcosa,dicevo che poi sarebbe passato papà,così disponevo spesso di qualche liretta da spendere in caramelle e fare la generosa con i compagni.
Qualche volta dimenticavo di fare i compiti,ma prima che aprissero l'aula,trovavo il modo di fare tutto:così ho scoperto,per necessità,che potevo ricavare l'inchiostro,schiacciando delle bacche colorate,o quando si avvicinava l'estate,schiacciando dei papaveri rossi.
Certo l'inchiostro aveva un chè di pallido e sbiadito, ma trovavo sempre una giustificazione.
Era una scuola di campagna e molte cose le imparavamo osservando la natura, aiutati in questo anche dai maestri che ci abituavano alla osservazione.
Ho avuto sempre maestri uomini,forse perchè la sede era “disagiata”
Questo palazzetto era la sede della mia scuola elementare per gli anni 1946 al 1950-Posto in fondo ad una vallata,si raggiungeva seguendo il letto della fiumara S.Pasquale,fin quasi alla sua sorgente-E d'inverno era davvero un problema,anche per gli insegnanti..
In quinta,arrivando in paese,ho avuto una maestra,ma ho ripetuto l'anno,nonostante fossi stata promossa, perchè dovevo fare gli esami di ammissione per la 1a media e secondo mio padre non ero abbastanza preparata.Alcune foto della memoria, cose recuperate dalla mia mania di conservare tutto.

Cara vecchia cartella di cartone!
E questo banco di scuola è ancora moderno,se confrontato con quelli della mia vecchia scuola!

La mia pagella di 1a elementare

Ci sono anche i voti:non male,(?)

Un vecchio manuale di bella calligrafia,ma questo è ancora più vecchio!!

Questa invece è una pagina di bella scrittura,ma sono di qualche anno dopo,alle scuole superiori
Mi hai fatto pensare alla mia scuola elementare. Già all'epoca inventavo un sacco di storie e racconti.
RispondiEliminaAdoro questo tuo nuovo blog.
Bacino a te.
Vero, tanta nostalgia, qualcuno si ricorda la vecchia Loretta? Le prime stile che sostituirono pennino e calamaio
EliminaRicordo quei quaderni con la copertina nera e i bordi rossi: sai che li cerco, perché mi piacerebbe averne uno, ma non si trovano più!almeno, non alla cartoleria dove vado. E ricordo il primo giorno in cui usai anch'io il calamaio, con la penna a pennino: era una brutta giornata..pioveva, e per me fu ancora più brutta perché riuscii a fare una bella macchia sul quaderno, una sul mio grembiulino bianco e le mani... tutte nere!!! che gran pasticcio...ero quasi disperata^__^
RispondiEliminaPerò, quanta nostalgia per quel tempo. Grazie di questo post. un bacio
Cara Janas,folletti si nasce e la creatività,se c'è,cresce con noi.
RispondiEliminaSpero di fare un buon lavoro,anche con l'aiuto ed i suggerimenti di tutti voi.
La memoria va coltivata come una tenera e fragile pianticella ed ognuno di noi lo fa come può.Un abbraccio e grazie per l'incoraggiamento.
Cara Paola,come vedi,basta una foto e i ricordi affiorano,subito, e dei ricordi fanno parte anche i nostri dispiaceri di allora,come le nostre marachelle,poi la vita sistema tutto in un modo o nell'altro.
RispondiEliminaDovessi trovare uno di quei quaderni,mi ricorderò di te!
Ciao,cara Paoloa.
Ti ringrazio Chicchina cara, ma ho affidato il compito ai miei figli: è facile che a Firenze me lo possano trovare. Però apprezzo moltissimo il tuo pensiero, non immagini quanto. Ti abbraccio
RispondiEliminaciao Chicchina , sono di passaggio veloce, ma volevo dirti che ti manderò una foto che penso ti piacerà, ci provo con la posta elettronica, mi saprai dire
RispondiEliminaun saluto e a presto Nina
Chicchina hai conservato dei bellissimi ricordi,complimenti.
RispondiEliminaCiao Chicchina,quanti ricordi,è molto bello il tuo post,mi porta indietro al passato.
RispondiEliminaBello il nuovo blog,brava.
Buon fine settimana.
Un bacio.
Paola,per me è un piacere,ma credo che arriveranno prima i tuoi ragazzi.un buon fine settimana.Ciao
RispondiEliminaSono in attesa,,di sicuro sarà una foto interessante.Io non riesco a lasciarti i commenti..mah.
RispondiEliminaCiao e grazie.
I ricordi aiutano,quindi ci ho pensato per tempo....
RispondiEliminaCiao,Elettra,grazie per la tua presenza.
Grazie Achab,sai che i tuoi commenti mi fanno sempre piacere.Sto tentando questa piccola esperienza e spero vada a buon fine.
RispondiEliminaBuon fine settimana pure a te.
Chicchina,
RispondiEliminache emozione, le tue parole e le tue foto mi hanno fatto ritornare al periodo della mia infanzia
...stessa cartella di cui conservo ancora l'odore, i pennini spesso spuntati, la bidella che arrivava con un bottiglione d'inchiosto, a riempire i calamai...la carta assorbente...
le pagine piene di stanghette di quei quaderni dalla copertina nera e orlati di rosso, con la tabellina nell'ultima pagina...
il libro con la testa "pelata" del duce con quadrata mascella...
l'esame d'ammissione preparato in soli due mesi perchè eravamo stati costretti ad abbandonare la scuola a causa della guerra...
Lo sai, Chicchina, che questo tuo post mi fa sentire ancora più vicina affettuosamente a te?
Il fatto d'avere condiviso tante cose in anni lontani....beh! ti voglio bene.
Il caro amico yuk un giorno mi mandò una foto di una vetrina con peluches, ninnoli, portachiavi ecc. e in un angoletto vi erano alcuni quaderni neri col bordo rosso!!!! Provai un tuffo al cuore dall'emozione perchè mai più avevo rivisto quei quaderni.
E quando glielo dissi, lui me regalò uno.
Appena mi arrivò, mi emozionai fino alle lacrime...
E ora ti faccio ridere....
con la matita ho riempito la prima pagina...di stanghette.....
che ci vuoi fare....ad una "certa età"....regressione freudiana!!!
Ciao carissima
un abbraccio forte
Bruna
Bruna carissima,è un commento da incorniciare,il tuo.Condividere emozioni è bellissimo,ed è questo che spero,scrivendo dei miei ricordi,delle cose e delle persone che abbiamo conosciuto e che hanno contribuito a farci crescere.
RispondiEliminaPer noi che siamo nati prima della grande abbuffata,prima del bum, anche le cose minime erano essenziali e forse io mi sono da sempre preoccupata di conservare le piccole cose,perchè non ne avevo di più imporanti.Ed ho fatto tesoro di tutto.
Un grosso bacio,Bruna,so che anche tu hai tanto da offire in questo campo,ne parleremo ancora.
Ciao.
Carissima, un saluto pomeridiano. Attendo nuove belle foto, nuovi post e argomenti!
RispondiEliminaciaociao
Ricambio il saluto ,tardi perchè ancora ho qualche problema di locomozione.Spero riprendere prestissimo.Un abbraccio anche a te.
RispondiEliminaChicchina questo post è una gemma preziosa
RispondiEliminaHai risvegliato in tutti noi vecchi ricordi assopiti ma mai dimenticati
Che nostalgia che dolcezza.
Mi hai fatto piangere.
I pennini erano il mio assillo anche perchè le suore non erano prodighe come il tuo papà e spesso bucavo il foglio perchè il pennino graffiava e puoi immaginare quello che mi asptteva...
Mentre scrivo rido, il tempo cristallizza tutto e quando ce lo riporta alla memoria ricordiamo solo il bello e nulla più.
Grazie chicchina non sai quante cose mi hai ricordato
Due bacioni e un grazie infinito.
Le tue borse le ho osservate a una una sono spettacolari uniche e poi le rifiniture
le rifiniture sono importanti e questo tu lo sai bene
Venire da te e tuffarsi in un mondo di favola tra le tue parole, i tuoi versi, le tue foto e adesso questi lavori sei grande, dolce, amabile e discreta
Ti voglio bene
Cara Rosy,i tuoi apprezzamenti sono lusinghieri,ma mi fa piacere riuscire a suscitare emozioni,lo facciamo in tanti,tu compresa!Appana tornerò in piena forma,mi dedicherò con più tempo a questa piccola avventura e come già detto,potrete partecipare,se vi va anche voi con i vostri blog.
RispondiEliminaDi te mi ricordo un post sulla canapa-diablogando.Mi sarebbe piaciuto....
Un abbraccio,Rosy.Sull'altro blog ho 8mposato l'ascolto,lo farò anche qui.
Ciao
Chicchina, un dolce buongiorno!
RispondiEliminaProvvederò a spedirti il racconto della canapa mi son ricordato che l'ho riscritto anche su blogspot.Sempre se ti fa ancora piacere
Scusa, me ne ero dimenticata.
Bacione ciao e stammi bene amica carissima.
Grazie Rosy,se mi dici dove cercare posso copiarlo anch'io da te.Se lo invii per email ancora meglio.ti rinfrazio,sarà il primo contributo.Un abbraccio
RispondiEliminaBuon giorno, volevo farvi conoscere il mio sito sui pennini , grazie delle visite, e complimenti per il sito, http://francowash.jimdo.com/
RispondiEliminaGrazie Franco per esserti fermata qui da me.Ho intenzione di implementare il sito con foto e racconti "d'altri tempi" anche con la partecipazione di altri blogers,se interessati.Passerò a visitare il tuo sito intanto se ti fa piacere puoi seguirmi anche attraverso 'friend connect'.Ciao
RispondiEliminaBeh visto che ti piacciono le cose di una volta...
RispondiEliminahttp://farfallaleggera.blogspot.com/search/label/Oggetti
Farfallaleggera,sono già andata a curiosare e ti
RispondiEliminaringrazio.Mi piacciono le cose d'altri tempi,un po mi somigliano...
Ciao.
Salutino trotterellante!
RispondiEliminaVa bene anche trotterellante,il piacere di ogni tuo passaggio è per me grande.Bacioni.
RispondiEliminaConservare gli oggetti della propria infanzia anche quelli scolastici è davvero una bella abitudine. Ormai i tempi sono cambiati, oggi è diffuso l'utilizzo di articoli didattici firmati e viviamo in una epoca dove primeggiano tablet e smartphone persino tra i bambini. Grazie per il tuo blog e per aver presentato i tuoi fantastici ricordi!
RispondiEliminaRingrazio te per aver lasciato un segno su questo post,a me particolarmente caro:i ricordi,quelli materiali e quelli che ci portiamo dentro aiutano a vivere,a legare il passato anche recente con il presente .La tecnologia corre veloce e c'è il rischio che i nostri nipoti non conoscano la bellezza di certi oggetti,oltre alla loro funzionalità.Ho visitato il sito e per me è una miniera di bei prodotti:ci ho lavorato fino a qualche anno fa e mi sono familiari,buona parte almeno.Felice di potervi approdare,in caso di future necessità.
RispondiEliminala foto del banco mi sembra capovolta diversamente sarebbe un banco per mancini che in quei tempi erano vessati da insegnanti e genitori : la sinistra era la mano del diavolo
RispondiEliminaGiusta osservazione,ma immagino i banchi affiancati:l'altro avrebbe il calamaio vicino ,a destra,e forse così il banco sarebbe ambidestro?Non trovo altre spiegazioni,e comunque grazie per il commento,anche se di solito non amo i commenti anonimi.Ciao.
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