mercoledì 25 gennaio 2012

COME ERAVAMO....

Riprendo e pubblico qui una bella pagina della nostra storia di ieri:
usanze dettate dalle necessità,belle foto di epoca e racconti di antichi mestieri,oggi superati..

Su concessione di Rosy-www.cantastoriediblogspot-rosy.blogspot.com

..... quado compravamo col libretto.
A voi che andate nei centri commerciali e negli ipermercati sembrerà ridicolo ma io ricordo che quando ero bambina ogni famiglia povera si presentava dal salumiere o dal pizzicagnolo con un libretto. La magra spesa che il capo famiglia o un suo incaricato faceva e non poteva essere pagata subito, (non c’erano soldi), ma veniva registrata in duplice copia sul libretto, uno per ogni famiglia e uno per ciascun commerciante. Un paio di volte all’anno si faceva la somma e si pagava il debito accumulato. Se non si poteva pagare, spesso il negoziante smetteva di fornire merce ed erano guai: i commercianti, nonostante tutto, era una categoria potente e benestante.Stiamo purtroppo ritornando ai vecchi tempi, anche ai centri commerciali si fa la spesa e si paga alla fine del mese, invece del famoso libretto che io ricordo tanto bene, oggi, si usano le varie carte e tutte hanno un nome diverso,ma il risultato non cambia.
La miseria sta entrando di nuovo in ogni famiglia, e questo mi spaventa, per i giovani
Un popolo che dimentica il passato, non potrà mai sperare in un futuro migliore
Amato postino che sapeva vita, morte e miracoli di tutti, pochi sapevano leggere all'epoca e lui, di solito leggeva anche le lettere che consegnava..Che bella figura che era.


Paesi solitari dove ogni vita nasceva e cresceva tra vicoli e vicoletti anonimi i quali rendevano anonima ogni vita. Ora so che invece nessuna vita è dimenticata e nè anonima..da loro siamo nati noi.



L'arrotino

Il gelataio, la gioia dei bambini e anche dei grandi. Non sempre era possibile comprarlo direi e senza ombra di dubbio che poche erano le volte che lo si poteva comprare.Il gelato era un superfluo che andava conquistato, facendo i bravi.


ma anche quando si era bravi c'era sempre qualche problema a comprarlo.

la serenata


lo spazzacamino


Il ciabattino.
Mio nonno materno era ciabattino, lo ricordo seduto sempre dietro a uno scannetto come questo nell'immagine. Era un uomo mite e di poche parole..ma aveva un solo difetto..ogni volta che lavorava e una puntina detta in gergo (semenzella) andava storta..bestemmiava tutto il calendario.



Le famiglie del mio paese, somigliavano molto a questa immagine. Donne che hanno lavorato accanto agli uomini zappando come i loro uomini, senza mai perdere la loro dignità e femminilità.


La sartina
Altro punto di incontro con il paese erano le sartine,anche loro come i postini, sapevano un po' i fatti di tutto il paese.Inoltre, era anche un buon partito e di solito si sposava col sarto del paese e poi vivevano per tutta la vita insieme in una stanza a cucire sempre.


E' sera.
Gli uomini di solito di sera andavano in cantina, le donne si riunivano per quattro chiacchere intorno all'antica TV... Tutti insieme vecchi, giovani e ragazzi e qui intorno al camino ho ascoltato racconti e fatti antichi vissuti da loro e dai loro genitori. Racconti che custodisco da sempre nel mio cuore.Questo era per me il momento più bello, ascoltare le storie dei grandi, per poi sognarle e fantasticare a letto in'attesa di Morfeo.



(I ricordi sono come grappoli d'uva tra chicchi maturi e dolcissimi si nasconde sempre il chicco acerbo. Tra bozze e post pubblicati la bacheca mi dice che siamo arrivati a 86 storie e 86 era il mio numero in collegio, appiccicato, ovunque, quell'86. Ancora lo odio. Forse vivrò fino a 86 anni;))? Se così fosse mi accontento.

Grazie Rosy!

26 commenti:

  1. Chicchina, ti riconoscerei tra milioni di persone.
    Hai uno stile inconfondibile e tu sai quanto mi piaccia.
    Mi hai fatto ritornare alla memoria il postino di una volta. Che figura importante era! Sapeva tutto di tutti. E quelli di oggi, che disastro: cambiano ogni due mesi e corrono corrono senza neanche guardarti in faccia.
    Grazie e buona serata!
    Lara

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  2. Grazie... quanti bei ricordi mi hai suscitato!!!
    Ricordo con nostalgia il carrettino del gelataio che arrivava solo nei mesi più caldi e quando andava bene riuscivo a farmi comperare un cono da 10 lire...
    A Torino, come penso ormai dappertutto, i gelati da passeggio in cono (i miei preferiti) ci sono tutto l'anno ed i più piccoli costano 1,50/2,00 euro... come galoppa l'inflazione ^____^
    Ricordo anche altri antichi mestieri come il ferramiu' (robivecchi) e lo strassè (straccivendoli)...
    che contribuivano anche a creare meno immondizia!!!
    Tante gioiose giornate
    nonnAnna

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  3. Grazie Lara,questa volta il merito va a Rosy,perchè ho prelevato da lei.
    Mi fa piacereriportare all'attenzione vecchi ricordi,
    che poi sono comuni a tanti di noi..Ti ringrazio,la tua presenza è sempre graditissima e gratificante.
    Ciao

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  4. E' bello questo rincorrersi di ricordi di immagini,da un capo all'altro del Paese.Abbiamo delle belle tradizioni che è giusto preservare e tramandare.Per questo post il grazie va anche a Rosi ed al suo blog Cantastorie del web,dal quale ho attinto.
    Serenità anche per te,NonnaAnna. ed a presto.

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    1. Grazie a te cara Chicchina.
      Certo che tra me e te amiamo rinverdire o meglio dire dare
      ai ricordi del passato la loro luminosità, in fondo almeno noi della nostra generazione ci hanno aiutato a crescere e diventare quelle siamo oggi.
      A distanza di anni il passato seppur sofferto si guarda in modo diverso e ci appare bello tutto...perchè in quel tutto c'erano i nostri sogno i, i nostri desideri e poi la vita era tutta da scoprire e l'abbiamo scoperta pia pianino con la discrezione della gente semplice.

      Ti abbraccio e ti auguro una notte serena.
      ( ti rispondo domani9
      Ciao.

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  5. il passato adesso ci ritorna addolcito,è vero,e i disaggi di allora non li ricordiamo nemmeno.E' bello avere ricordi in comune,significa che anche se lontani geograficamente,ci sono stati momenti che univano le persone,nelle loro necessità,nelle loro usanze,tribolazioni o momenti di gioia.
    Ho già la risposta,Rosy,e ti ringrazio.Qualche piccolo fuori programma ci accompagna sempre...
    Un bacione ed a presto.

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  6. Si é dimenticato tutto ciò troppo in fretta, ed oggi di fronte a nuove povertà ancora viviamo del grasso accumulato di una generazione, la nostra, ma chi ci segue questo grasso farà molta fatica ad accumularlo

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    1. Hai ragione,Passare dallo stato di ..necessità ad una visione di benessere ci ha storditi un po tutti.Ora arriva la parte difficile,non tanto per noi ma per le generazioni che già si affacciano su un panorama poco entusiasmante...
      Sempre pertinenti ed interessanti i tuoi commenti.
      Ciao

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  7. Un post molto bello a cui avevo già risposto, ma da rileggere volentieri. Grazie cara, buon fine settimana, un abbraccio.

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    1. Grazie a te Riri,molto bell
      i questi ricordi,ci portano indietro,ma ci aiutano a guardare avanti.Abbraccio e caffè!

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  8. Sorriso, abbraccio e calore, in casa,ci vuole un bel caffè..che poi prenderemo dal vivo:-) Buon inizio settimana.

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  9. Ciao Riri,scusami se nbon riesco a rispondere in tempi decenti.

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  10. La memoria di quel che eravamo ci aiuta (o almeno dovrebbe aiutarci) a coltivare un presente e un futuro migliore. Un salutone, Fabio

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  11. Grazie Fabio.Qui raccolgo ricordi,miei e di altri blogers che accettano.Ed è sorprendente quante cose ,quanti usi ci accomunino da un capo all'altro del nostro Paese.
    hO FAtto un giro sul tuo blog,passerò ovviamente,ed ho visto che hai anche scritto parecchio.Fra i titoli mi ha colpito,ed era quasi ovvio,"La casa dei ricordi".Approfondirò.Ciao

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  12. Grazie,Masticoni,raccolgo ricordi,miei e di altri bloggers che mi autorizzano.Questo è il contributo di un'amica.
    Ciao,la tua presenza è sempre gradita.

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  13. Anche mio nonno paterno era calzolaio! :-)

    E a tal proposito, direi che questo post calza perfettamente con l'ultimo mio! ;-)

    www.wolfghost.com

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  14. Grazie Dual.è merito di Rosy,io ho dato solo ospitalità.Un mare di ricordi....

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  15. Mi hai incuriosita e passo subito a leggerti.Intanto mi scuso per la mia latitanza,mi sono quasi arresa al freddo.
    Grazie per la tua presenza.

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    1. Dai, dai, che è quasi passato il freddo! Ancora una settimanina di resistenza! ;-)

      www.wolfghost.com

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  16. Ma si,resisteremo,e poi arriverà ancora il sole il caldo e continueremo a lamentarci..
    Un buon nuovo giorno,Wolf

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  17. @nonnaAnna: e 'l tulé e 'l magnin dove li metti? E Porta Pila e 'l Balon... Memorabilia. Ciao, nonna.

    Sto rincoglionendo: non avevo fatto caso all'introduzione, per accorgermi che questo post lo avevo già letto, e pure commentato, ho dovuto arrivare alla fine. Il fatto che le cose belle le leggi e le guardi, poi le rileggi e le riguardi e sembrano sempre cose nuove.
    Commosso da Rosy, commosso da te: mi sono bicommosso.
    Un bacio a te e uno, per interposto post, a Rosy.

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  18. Mi piace-bicommosso,mi piace la tua ironia,aiuta a vivere.Ciao Gattonero,hai ragione è proprio un bel post e mi ha fatto piacere poterlo postare anche quì.
    Ritorna,quando vuoi,cercherò altri ricordi da condividere.

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  19. Quel libretto aveva la copertina nera lucida ed i fogli erano bordati di rosso. Mio nonno aveva la falegnameria, costruiva mobili ed infissi, ma aveva pure l'appalto dei trasporti funebri. C'era gente senza soldi che non poteva permettersi una bara degna di tale nome, mio nonno ne costruiva una, seduta stante, di legno grezzo, che veniva ordinata e pagata dalle casse comunali. A lui poi, si rivolgeva chi non sapeva leggere e scrivere per farsi leggere le lettere dei mariti o dei fidanzati all'estero, e per farsi scrivere la risposta secondo il pensiero di chi aveva la corrispondenza. A quei tempi ci si sposava per procura. C'è un film di Alberto Sordi che parla di questo.

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  20. Mi ha fatto piacere il tuo commento,Cosimo,mi conferma l'idea che in certi periodi della nostra storia le cose erano uguali dappertutto,nord, centro, sud.Ed ancora più diffusa era l'arte di arrangiarsi,si facevano tutti i lavori possibili per raggranellare quanto serviva alla famiglia,spesso numerosa.
    E chi sapeva leggere e scrivere aveva un compito importante perchè faceva da tramite fra le persone lontane e se era persona sggia aiutava a salvare spesso,le famiglie,a creare concordia,a spegnere malumori e incomprenzioni.
    lo ricordo il film di Sordi,era così bravo a descrivere caratteri e situazioni popolari!
    Scusa se rispondo in ritardo.Mi fa piacere quando vuoi ripassare.

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