giovedì 14 aprile 2011

QUANDO IL LAVORO DELLE DONNE PROFUMAVA DI GELSOMINO




Se annotta
Se albeggia
Resta bianco
Il gelsomino (G:Seferis)











Costa dei gelsomini (o riviera dei gelsomini) era il nome con cui si idendificava
una zona costiera della provincia di Reggio Calabria,bagnata dal mare Jonio,lungo la quale cresceva questa pianta dai fiori bianchi, piccoli, delicati,
e profumatissimi.
La coltivazione del gelsomino per finalità industriali fu introdotta nel 1928 dalla Stazione Sperimentale per l'Industria delle Essenze e dei derivati dagli Agrumi
(pensiamo al Bergamotto,tipico della zona) con sede in Reggio Calabria.
Questa coltivazione era diffusa anche sulla sponta tirrenica della Sicilia,con centro Milazzo,dove esistevano parecchie distillerie per la lavorazione primaria del gelsomino e di altre essenze.Il prodotto semilavorato veniva inviato principalmente in Francia,per l'industria dei profumi.




fase di lavorazione dei fiori di gelsomino a Milazzo(foto dal web)


La raccolta dei fiori era affidata alle donne,servivano mani piccole e gesti delicati per staccare il prezioso fiore.Spesso venivano impiegate anche le bambine perchè le loro piccole mani meglio si adattavano a questo lavoro.
Era un lavoro pesante,iniziava alle prime luci dell'alba,il profumo era più intenzo e non si disperdeva,e terminava prima che il sole potesse rovinare i fiori.
Le donne usavano,per raccogliere i fiori, grembiuli con grande tasca che svuotavano in ceste di canna o vimini e portavano alla pesatura.
Spesso se c'erano dei bambini piccoli cui nessuno poteva badare a casa,le mamme se li portavano appresso e li facevano dormire nelle ceste,fra i solchi delle piante.
Molte donne curavano anche la potatura delle pianre e la preparazione delle talee
per nuovi impianti.





La potatura (foto dal web)


Quello delle gelsomiaie fu uno dei primi lavori " organizzati" che ha visto le donne protagoniste ,almeno in quella zona della Calabria,e Sicilia.
Lavoro duro,ma che dava la possibilità a molte delle lavoratrici,di contribuire al reddito della famiglia e fare anche il resto dei lavori in casa dal momento che non occupava tutta la giornata,anche se la giornata iniziava molto,ma molto presto.
Erano pagate pochissimo,25 lire al chilo di fiori raccolti,e ce ne volevano 10.000 fiori,per un kg.!
Anche le condizioni di lavoro erano discutibili,al limite dello sfruttamento.

Presto si organizzarono tramite i sindacati,per riuscire ad ottenere migliori condizioni e più adeguati salari.
Dal Web:"
«A un certo punto venne indetto un colossale sciopero. A scioperare per prime furono le raccoglitrici di gelsomino della piana di Milazzo. Durò ben nove giorni e a proclamarlo fu Tindaro La Rosa della Cgil, nell' agosto del 1946. Le gelsominaie si interessarono anche al destino di altre lavoratrici sfruttate, le loro gesta si diffusero per tutta l' isola, molte di loro conobbero la cella. Ma queste donne continuarono a difendersi e a difendere, consapevoli di essere parte e rappresentanza di una categoria, e lo sciopero proseguì, si estese a macchia d' olio e coinvolse le impiegate che si occupavano dei semenzai di Mazzarrà Sant' Andrea, le cavatrici di agrumi di Barcellona di Sicilia, le incartatrici di Capo d' Orlando, le salatrici di sarde di Sant' Agata, le portatrici di argilla di Santo Stefano di Camastra, le raccoglitrici di olive dei monti Nebrodi e delle Madonie. Superò perfino lo Stretto, tracciando un' inquietante mappa del lavoro nero femminile....."




Foto gentilmente concessa da di Nina-(www.paroleintrecciate.blogspot.com)



Se il lavoro è un Diritto,perchè ci rende liberti e padroni del nostro destino,
Se il lavoro è un Dovere perchè ci coinvolge nella crescita civile ed economica del nostro Paese
Il lavoro delle Donne,di ieri ma in parte anche di oggi,nonostante sia indispensabile anche alla società ,sembra essere un lusso da gestire,spesso in solitudine,facendo lo slalom fra i "doveri" di madre,di moglie, di compagna.
Per i nostri partners uomini le cose sono un tantino più facili,ammettiamolo.