lunedì 26 dicembre 2011

ERA NATALE

Per la serie:ricordi e sapori ,riporto il post prelevato da
www.soffio-terapeuta.blospot.com ,dopo autorizzazione dell'Autore che ringrazio ancora.
Forse l'Italia di allora era più unita,più uguale,e la scarsità di beni disponibili non era necessariamente fame o privazione,ma solo utilizzo oculato delle risorse,poche,accuratezza ed amore nella gestione familiare,e non ultimo,il sapersi accontentare.

"ERA NATALE.
Questo é un post da anziani.
In effetti la Repubblica concedendo la pensione di anzianità lo ha certificato, poi ho lo sconto al cinema, quindi...non si scappa.
Per la verità io guardo a oggi e al futuro, ma lo sconto al cinema lo fanno, quindi posso ricordare.
Oggi parlo con tante persone e tanti parlano del Natale come di una fatica, qualcuno afferma che non vede l'ora che passi.
In effetti il Natale ci piomba addosso, di corsa, lo viviamo di corsa, da fine novembre quando iniziano a esporre gli alberi natalizi.

Quando ero bambino (e quì comincia l'anziano) il Natale era il tempo dell'attesa, ed era palpabile.
L'albero e il presepe si facevano l'8 dicembre, ma le palle dell'albero erano di vetro e si maneggiavano con cura, avevano un gancino delicatissimo per appenderle e non erano fatte in Cina.
Si appendevano ancora i mandarini e quando c'erano, i cioccolatini fatti a stella o a angelo, pochi però.
Lucine niente, era ancora un lusso venuto col tempo.
Il presepe era fatto con cura, Gesù si metteva solo il 25 e i re Magi arrivavano un pò alla volta.
Il dibattito sul cibo era sempre quello, tortellini o lasagne???
Prevalevano sempre i tortellini, e le lasagne si facevano ugualmente ma per S. Stefano o fine anno.
Mia madre faceva tutto a mano.
La soglia per i tortellini con il mattarello, e doveva essere rotonda e trasparente, segno inequivocabile di capacità.
Mia madre aveva le mani sempre calde e questo é un vantaggio importante per impastare bene.
Raccontava sempre che era la prima cosa che si faceva fare a una sposina novella, mentre le anziane guardavano sferruzzando con apparente disinteresse.
Anche la pasta verde per le lasagne si faceva a mano, altro che rettangoli già pronti.
E quando si calava nell'acqua bollente i rettangoli di pasta, li si toglieva uno a uno e si posavano bollenti con le mani, e mia madre non diceva mai nulla, al massimo "però..son caldi".
A me piaceva il primo strato, quello che in forno si abbrustolisce maggiormente.
Ovviamente non mancava il lesso con la salsa verde, e io potevo aiutare a tagliuzzare le verdure necessarie, così alla fine restava l'odore di cipolla per due giorni nelle mani, anche se ci si lavava spesso.
Naturalmente brodo di cappone, quello che gli "occhi", e il cappone si mangiava lessato, mentre la gallina finiva arrosto.
Era un tempo di attesa, di vera attesa, si sentiva lo scorrere del tempo, si doveva attendere, le agende dai mille impegni non si usavano, non avevamo neppure il telefono.
Poi il dolce, e quì si apriva un dibattito, che dolce fare??
La scelta immancabile era tra la zuppa inglese e il bastone di cioccolata.
Io però sapevo che si finiva per farli entrambi perché nella zuppa inglese si mette l'alchermes e i bambini non possono ubriacarsi.
Il bastone di cioccolato era piccolo e io ero addetto a sminuzzare i biscotti.
Lo si metteva fuori dalla finestra perché il frigo non c'era, e io potevo pulire il tegame utilizzato, passando il dito nel residuo di cioccolata e leccarmi il dito che magari sapeva ancora di cipolla.
Spesso per Natale nevicava, allora c'erano ancora le stagioni, e la neve persisteva per settimane ed era normale, così come erano normali i ghiaccioli alle finestre.
Ovviamente cercavamo di rubarli per succhiarli e ciò era proibito perché erano sporchi.
Sporchi?? non immaginavamo l'inquinamento di oggi, le polveri sottili non sapevamo neppure che esistessero.
Infine il regalo di Babbo Natale.
Il regalo vuol dire UN regalo.
Per anni ho desiderato un "forte" per i soldatini, non ne avevo più di una dozzina, ma il forte non é mai arrivato, lo facevo io con le merlette da bucato, che allora erano di legno.
Sperava tanto che mio nipote giocasse con i soldatini così gli avrei regalato un forte, ottima scusa per me, ma oggi ci sono i bakugan.
Si stava prevalentemente in cucina al caldo della stufa con i cerchi in ferro, e quando c'era particolarmente freddo il bagno lo facevo dentro una tinozza in metallo vicino alla stufa.

Beh....scusate, é roba da anziani.
Non so se scriverò ancora prima di Natale e dunque, nel dubbio....BUON TUTTO A TUTTI.

Era un tempo di attesa "

Grazie ancora Giuseppe,i ricordi hanno questo dolce sapore proprio perchè siamo nonni,quindi ,secondo la logica corrente,anziani!

24 commenti:

  1. Ciao Chicchina, l'avevo già visto questo post ma e sempre bello, grazie di avermelo riproposto ciao,
    buona serata.

    RispondiElimina
  2. Da anziano:com'era bello il Natale quando si era bambini!
    Com'era bello il Natale quando si avevano figli piccoli!
    Ed ora?
    Ognuno avrà ovviamente una risposta diversa...

    RispondiElimina
  3. Bbuon giorno a te,Tiziano.In questi giorni un po "da famiglia" fa piacere leggere qualcosa di sereno.Ciao

    RispondiElimina
  4. Tante le risposte,Costantino,ma credo sia importante il raccontare,il tramandare,e qualcosa resterà.Noi che siamo già anziani abbiamo un privileggio in più,la vita ci ha regalato dei ricordi.Un sereno nuovo anno.

    RispondiElimina
  5. Ciao Chicchina, buon TUTTO anche a te!
    Il post evidenzia nel modo più chiaro ed in un certo senso anche poetico che cosa sia stato il Natale per chi è stato più anziano di noi.
    Senza retorica, lo definirei qualcosa di più autentico.
    Ma del resto, anch'io che ho quasi 50 anni ho "sfiorato" qualcosa di "quel" Natale...
    Un caro saluto e tanta serenità a te ed ai tuoi!
    Riccardo

    RispondiElimina
  6. Ciao Chicchina, un pò nostalgico, ma facendo parte anch'io della categoria dei nonni mi ci ritrovo in parte:-)Ti auguro un bel giorno con un sorriso:-) che ti arriva da Torino, riscaldalo, perchè qui si congela:-))

    RispondiElimina
  7. Ciao Chicchina, come sempre ottima scelta.
    Caro Giuseppe, ho gustato parola per parola il tuo racconto, come quei tortellini e la zuppa inglese.
    Sarà che tra "anziani" ci si capisce e soprattutto si capisce il valore e l'importanza (almeno per sé) di ricordare e andare ad attingere alla fonte qual'è il nostro essere autentico: io mi ci sono ritrovata, e anche se a casa mia i riti erano diversi, l'atmosfera dell'attesa era la stessa, qualcosa di tangibile e prezioso.
    P.S. domani, assieme a una delle mie sorelle, farò i "pretali" il nostro dolce tradizionale delle feste. Ritieniti invitato (e Chicchina) ad assaporarlo virtualmente, con tutti quei bei pezzetti di mandorle, noci e fichi secchi...
    Un saluto Nina

    RispondiElimina
  8. Da anziani solo perche' i giovani non le hanno vissute queste cose :-) Anche se forse "anziani" e' un po' esagerato... ;-)
    Si', oggi forse c'e' troppo consumismo, troppa attesa del regalo o della vacanza costosa e sfarzosa. Un tempo ci si... accontentava del clima natalizio assieme ai parenti prossimi e, giocoforza, si imparava ad apprezzarne il clima ed a goderne :-)
    Un po' come quando, dopo anni di mangiare fortemente speziato, si mangiano cose semplici e naturali... sentendo qualcuno lamentarsi perche' "non sa di niente" :-D

    Be', auguroni di buon 2012 a tutti! :-)

    RispondiElimina
  9. Buon anno nuovo, con simpatia:-)

    RispondiElimina
  10. Grazie Riccardo,hai "sfiorato"certe atmosfere,perchè non dipende certo tutto dall'età,credo:tradizioni familiari e locali spesso fanno la differenza.
    Per chi ha qualche anno in più c'era da mettere in conto anche la scarsità di risorse,senza tuttavia nulla togliere alla magia.
    Ciao e al Nuovo Anno,Riccardo,con un brindisi,per me rigorosamente acqua,con qualche bollicina, ma beneaugurante.

    RispondiElimina
  11. Grazie Riri,è arrivato il caldo sorriso torinese.
    Ricambio con un abbraccio e rinnovati auguri per il nuovo anno.Ciao

    RispondiElimina
  12. Nina,mi autoinvito per i pretali,orea solo per assagiare,il lavoro lo avrete già fatto tu e tua sorella,a quest'ora:
    Bei ricordi e belle tradizioni che continuate a mantenere vive,molto bello tutto questo.
    Ricambio saluti e auguri,che le ciose vadamo un po meglio per il niovo anno.Ciao Nina

    RispondiElimina
  13. Concordo,Wolfgost,con la tua analisi,e penso che forse potremmo ancora fare qualcosa,per non accentuare il carattere consumistico di queste feste,magari approfittando della crisi che in tanti stiamo vivendo.
    Intanto ricambio gli auguri per il nuovo anno,anche per te.

    RispondiElimina
  14. Tantissimi auguri per un buon 2012:-)

    RispondiElimina
  15. Nicola,Riri,ringrazio per auguri e saluti.Che sia un anno buono,clemente,e sereno per tutti.Ciao.

    RispondiElimina
  16. Ciao,Costantino,auguri anche per te,e le persone a te care.

    RispondiElimina
  17. Ciao cara :-) Spero che l'anno nuovo sia iniziato bene e colgo l'occasione per dirti che ho completato il trasferimento e inaugurato www.wolfghost.com! :-D

    RispondiElimina
  18. Con questo racconto sto nel mio...
    Grazie davvero chicchina a Soffio e a te.
    Buona domenica. Bacio.

    RispondiElimina
  19. Certi ricordi sono comuni,come vedi,e credo riguardino più o meno fasce di età e situazioni similari in varie zone del nostro paese.Soffio ha la grande capacità di comunicare tutto,nel modo più semplice, completo e accattivante.Ciao ROSY,ti auguro una bella domenica.Quì oggi è bellissimo,dopo le bufere di appena ieri,una giornata tiepida e assolata.

    RispondiElimina
  20. Ti auguro un sereno inizio settimana che sia come te desideri :)
    Gio'

    RispondiElimina
  21. Anche per te,Giò.con tanti scatti favolosi,come quelli che ci regali sempre.Ciao

    RispondiElimina
  22. Buondì chiccina
    Ho letto il tuo commento nel cantastorie
    Di mio puoi prendere tutto quello che ti aggrada senza avvertire, per me è un onore.
    Un bacio ciao.

    RispondiElimina
  23. Rosy,allora ne approfitterò a breve.Un abbraccio e una buona serata.Ciao

    RispondiElimina