martedì 19 giugno 2012

IL GIRALIBRO

Mi appassiono sempre se si parla di libri, certo non sono la sola.
Così ,passando da PAOLA (www.il mondo di paola.blogspot.com) ho letto di una bella iniziativa da parte di un gruppo di amiche:un libro in premio per una poesia,o prosa, che parli dell'estate.
Mi voglio cimentare anch'io con una poesia,già pubblicata sul blog,tempo fa.
Questo è il banner del concorso:
.

E se siete interessate,questo il link del blog:
amichescrittrici.blogspot.it

Io sono andata a curiosare e credo continuerò a frequentare il loro accogliente e piacevole salotto.
questa la poesia che propongo per il Girolibro 2012:

LE STAGIONI DELLA VITA

Con l'oro nei capelli
e il vento che scompone le tue gonne
corri nel grano e papaveri rossi
cingono le tue gambe da cerbiatta.
Nasce il sole e tramonta
stessi orizzonti,giorni tutti uguali,
il fiorir del lentisco
e il frinire assordante di cicale
segnano il tempo al tuo crescer selvaggia
e diventare lentamente donna.

Nasce il sole e tramonta
maturo è il grano,è tempo di raccolto.
I capelli racchiusi in una crocchia
le gonne serie,il passo controllato
poche parole,timido lo sguardo,
quel rossore che tinge le tue gote
ti hanno cambiata,non sei più la stessa:
eri una donna,
ora sei una promessa.

mercoledì 13 giugno 2012

RITRATTI

Il post è già stato pubblicato sull'altro mio blog-Acquadifuoco.blogspot.com
Lo riedito anche quì ,come raccolta di memorie

RITRATTI
Antonio tornava da uno dei tanti avventurosi viaggi nei paesini limitrofi in cerca di qualcosa.Qualsiasi cosa potesse essere mangiata venduta barattata in cambio di altro
Eravamo in pieno periodo di guerra:tempi duri e mancava proprio tutto,a tutti.
Con l'amico e “discepolo” Peppe e due asini,era andato fino a Roghudi.




(dopo l'alluvione del 1952 il paese è stato evaquato e trasferito altrove)

Partendo da casa aveva caricato gli asini di legumi-fagioli,lenticchie,fave,patate gli ultimi ortaggi,ed anche del pesce salato,sarde e sardine,principalmente,da barattare o vendere.
E in paese aveva trovato un po di grano,castagne,del formaggio e altri prodotti che la terra e il lavoro costante degli uomini del paese procuravano e con il prezioso carico,tornavano verso casa.
Strade impraticabili,delle strette mulattiere spesso a ridosso di strapiombi ed a valle l'Amendolea,quasi un fiume,navigabile per circa tre Km,al tempo dei romani.
Camminava silenzioso,Antonio,creando qualche problema al suo compagno di viaggio,molto più giovane e non incline alla meditazione.
Giunti finalmente sul ponte che sovrastava il torrente,si è fermato, per guardare parte della strada appena percorsa e qualche gruppo di case,testimonianza del paese che avevano lasciato.
“Cosa guardi,'Ntoni,che c'è?”
“Niente,ma finamente mi è venuta! Ascolta”
Peppe aspetta ,in silenzio e Antonio finalmente inizia a parlare.
Camminando aveva cercato e limato dei versi per una poesia.

“Vinni meravigghiatu di Roghudi
non sacciu comu campanu ddi mari
i casi fatti supra a nu rrumbuli
e ntornu ntornu ndannu ddu jhumari.
L'omini parinu testi di muntuni
i fimmini sembranu crapi campanari.
E vannu a lu mulinu,schieri schieri,
partinu strippi e tornanu lattari.”

Antonio non era un poeta,ma se la cavava molto bene con le parole,anche troppo,dicevano i suoi avversari politici,perchè i suoi discorsi,i suoi ragionamenti coinvolgevano,convincevano e difficilmente si faceva trovare impreparato.Lo chiamavano il filosofo della politica,ma di questo racconterò un'altra volta,forse.


(I versi sono in dialetto calabrese,quasi arcaico,e tenterò di dare una probabile traduzione:
“Sono meravigliato del paese di Roghudi
non so come vivono quei poveretti
le case costruite su un cucuzzolo
(il paese)è circondato alla base da due torrenti
gli uomini assomigliano a caproni
le donne somigliano a capre rumorose
(le donne)vanno al mulino,a gruppi
partono infeconde e tornano col latte.”

-Come dire che chi va al mulino si infarina.

(gli accostamenti di uomini e donne ad animali domestici forse era dovuto anche al modo di vivere in certi ambienti e in situazioni di promisquità,di misera di ignoranza)
Pubblicato da chicchina a 08:09
Etichette: paesi, uomini